Il seno rifatto a Natale come regalo sotto l’albero? Si, ma con una sorpresa aggiuntiva!

Heidi Montag, una ragazza fin troppo rifatta
Heidi Montag, una ragazza fin troppo rifatta

Invece di un gioiello, un cellulare all’ultimo grido o un viaggio, le donne italiane gradirebbero un ritocco di chirurgia estetica. In controtendenza rispetto alla congiuntura economica, il rifacimento del seno, l’aumento della sua misura o il ripristino di una forma giovanile del decollete vanno davvero forte. A rivelarlo, uno studio dello studio Piepoli per LaClinique, che evidenzia anche una tendenza maschile alla tentazione del ritocco: il 73% dei signori è incline a praticarsi un ritocco o a regalarlo a un familiare.

Il Natale, poi, si rivela un momento particolarmente favorevole per questo regalo che – dice sempre lo studio – sarebbe molto gradito dal destinatario. Infatti, oltre ad essere l’occasione principe per fare e ricevere regali, può anche consentire un breve periodo di “ferie” che – in questo caso – rappresenterebbero la necessaria convalescenza per quello che è sempre un intervento chirurgico in piena regola.

Preferenze e “destinazioni” del ritocco variano in base al sesso: le donne prediligono il rifacimento del seno (22%), della pancia (21%), del naso (19%), del viso (18%), della silhouette (17%), dei glutei (14%), delle labbra (7%) degli zigomi (2%). Gli uomini, invece, puntano principalmente sul viso: il 26% gli zigomi, il 19% il naso, il 16% la pancia e il viso, il 7% le labbra e il 4% i glutei.

Da quest’anno, però la chirurgia estetica mette un regalo sotto l’albero di chi la sceglie come regalo di Natale. Si tratta di una novità estremamente semplice che emerge dall’ultimo congresso di chirurgia estetico-plastica tenutosi in Brasile.

In pratica, la nuova metodologia per l’aumento del seno non si basa più sull’impianto sottocutaneo o sottomuscolare di una capsula di silicone ma sul proprio grasso corporeo, prelevato – grazie alla lipoaspirazione – da zone dove magari abbonda indesiderato.

La tanto ambita “misura” del seno, quella che – per capirci – crea l’attrattiva nei signori maschi, è dovuta in larga parte proprio ai depositi adiposi che risiedono nella mammella e che proteggono la ghiandola mammaria. La metodologia adottata fino ad oggi per aumentare il volume del seno era fondata sull’introduzione di una protesi a forma di sacchetto, contenente silicone, soluzione fisiologica o olio, mentre quella allo studio dei congressisti prevede il prelievo da cosce, glutei e pancia così da offrire due risultati in uno: l’aumento del seno alla misura voluta e la riduzione delle circonferenze vita, fianchi e cosce.

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